Recensioni

A SFACCIMM DA GENTE


Rock It

In questa domenica mattina di campane e donzelle al dì di festa, gli Andy Fag & The Real Men entrano prepotenti e che Dio ce ne liberi. "A sfaccimm' dda' gente" è punk hardcore menato ed arrogante. Diretto. Spregiudicato. Italiano?
È stato brado e tremenda consapevolezza di saperci fare. Dai ritmi tirati di "Do the dude" alle sfuriate di "We might eat glass". Sei tracce in cui le reminiscenze di un passato britannico sposano certi riff californiani, dosando il tutto con la perfetta padronanza di chi conosce l'importanza della tradizione eppure la bruttura dei cliché.
Un ep che fà incazzare di piacere perchè è tecnico, arrogante e sincero. Sbraitato ed urlato come se davvero ancora oggi ci fosse voglia di gridare.
Questo degli Andy Fag & The Real Men è un esordio che si consumerà nelle parole di chi vi consiglierà di tenerli d'occhio. Non limitatevi a tenerli d'occhio. Piuttosto buttatevici in mezzo, perché sarà una goduria imbrattarsi (una volta tanto) nella bellezza di un pogo sensato.
di Alex Urso


Bassa Fedeltà

su Bassa Fedeltà n°8 c'è una recensione di "a' sfaccimm' da gente", proposto anche come disco DOC.
ecco a voi la recenziune:

ANDY FAG & THE REAL MEN
A’ Sfaccimm’ ‘Daa Gente (Fat Elvis Records)
Napoli, la prima città africana che si incontra andando a sud. Da Napoli, che ce la
dipingono come brutta, sporca e cattiva, ma dove il nostro premier ha trovato svago
e dolcezze, arriva questo trio punk-hardcore davvero indipendente e travolgente alla
maniera dei Descendents e dei mai compianti Black Flag. Solo sei tracce, ma
fulminanti per velocità e sonicità.


occasional disaster booking...parla di Andy Fag

Salve. Mi chiamo Terrilyn Growcock.
Il mio background culturale e/o musicale mi porterà a donarvi perle di inaudito splendore e lucidità ecclesiastica.
Il punto di partenza si chiama Andy Fag & The Real Man.
Il punto è che meritano la vostra attenzione.
Il punto è che in teoria non la meriterebbero vista la proverbiale dose di musica di merda che sicuramente ascoltate ma vista la mia magnanimità io sono qui per redimervi e illuminarvi.
Il punto è che se ci fossero più gruppi del genere in giro probabilmente i bambini del terzo mondo smetterebbero di fare le scarpe per la Nike, forse avremmo un’alternativa al problema del doping nel curling e forse, dico forse, avremo un bel papa nero. Dai, diciamo papa negro. Suona meglio o no?
Il fatto è che si può scaricare gratuitamente tutta la loro bella roba da qua.

Il mio non è ne un consiglio ne un ordine.
È un monito ad un intera generazione dai gusti di merda.


Rumore

(numero di maggio, pag 114)

a cura di Claudio Sorge.

Più dell'insultante titolo in puro slang napoletano, di questo EP mi colpisce il nome dell'etichetta che lo pubblica: Fat Elvis. Un'immagine, quella dell'ultimo e decadente Elvis, che evoca meglio di ogni altra cosa il disfacimento e la degenerazione del rock, proprio mentre il punk rock stava arrivando a spazzare via tutto. Andy Fag and The Real Men sono un misto di decadenza urbana e rock and roll tirato allo spasimo. Potremmo dire punk rock, perchè no. O hate-punk. Un sound impastato d'odio e violenza isterica. Atteggiamenti provocatori e insultanti. Vaghe riminiscenze di primi Cricle Jerks, Pagans, Kajun SS. Il primo pezzo poi è un autentico gioiello grezzo di puro punk hardcore: Shut it-Shoot it; e I Blow It, bè immaginate voi che cosa voglia dire. C'è in giro un sacco di merda che chiamano punk, ma è QUESTO il vero punk.


staypunk

BBBomba assoluta. L'ep in questione è una delle cose che ho ascoltato di più in questi mesi. Sporco , veloce , grezzo , grezzo , e anche un po' grezzo. 'sti napoletani menano come bastardi e hanno un potenziale di fuoco che in alcuni frangenti me li rimanda ai compianti la piovra , forse con degli elementi di rock'n'roll in più , ma che tramortiscono dalle mazzate. Non c'è un attimo di respiro nei dieci minuti in questione. "Shut it - shoot it" , "motown retards" , w"e might eat glass" e il ca-po-la-vo-ro "do the dude" vi faranno venire voglia di scendere nelle terre di calzone e pulcinella per farvi inchiappettare dal fag in questione(che tra l'altro pare essere la controfigura di rocco siffredi per le scene più pericolose e ardue). Spero di riuscire a far salire al nord questi ragazzi per qualche data in maniera di poter testare dal vivo i loro satanici mandolini dato che se lo meritano assolutamente. L'ep è scaricabile in maniera gratuita sul loro space , ma il mio consiglio è di non scaricarlo. Scrivete alla band e fatevelo spedire, costa poco. Molto poco.

a cura di PY


rudeness webzine

Buon demo EP di 6 pezzi, da parte dei napoletani "Andy Fag & The Real Men".
Le coordinate entro cui si muovono in questo "A sfaccimm dda gente" (targato Fat Elvis Records e interamente cantato in inglese, nonostante il titolo possa trarre in inganno) spaziano dall' hardcore al noise, con un utilizzo di chitarre acide e corrosive, ritmiche martellanti e una voce che lascia poco spazio alla melodia.

6 pezzi tirati e tutti di breve durata nei quali però non mancano cambi di tempo e intermezzi allucinati.
Difficile comunque collocare questa band all' interno di schemi ed etichette preconfezionate (e questo potrebbe apparire come un punto di forza), le influenze sembrano essere variegate e ben miscelate. Mi ricordano vagamente i connazionali One Dimensional Man.
Buona anche l' autoproduzione.
Scritto da Simone di Arezzo


Punk4Free

A Sfaccimm Da Gente e' un titolo che fa intuire la collocazione
geografica di questi Andy
Fag & The Real Man: Napoli, citta' piu famosa per la pizza che non per i
gruppi rock and roll.
Ma visto che la musica non ha limiti geografici, non
c'e' ragione per cui da qualche garage del capoluogo campano non possano uscire
dei suoni graffianti, in puro groove lo-fi, quasi come fossimo in una
Detroit di fine anni '60 o nella California anni '80 di Black Flag, Circle Jerks o Dead Kennedys.

Le 6 tracce di questo Ep autoprodotto non hanno nulla da
invidiare a gruppi del genere, sia in termini di produzione, azzeccatisisma per
il genere, sia a livello compositivo.
le sei canzoni sono forti di un
coinvolgente tra primordiale boogie e soul, strapazzate dalla foga
dell'hardcore punk, e condite con un pizzico di ironia, che da al gruppo quel
tocco personale in piu'.
La combinazione tra i pezzi ("We might eat
glass" e' una bomba), la produzione e l'attitudine del gruppo hanno
contribuito a sfornare un Ep con i fiocchi.
Ci sono pochi gruppi in italia
capaci di suonare questo genere in modo cosi' personale e autentico, e
personalmente mi fa molto piacere che un gruppo del genere venga da Napoli (sono
anche io un loro concittadino).
Che dire di piu'?
Scaricate!
Andy Wiser


Subbart & Andy Fag (intervista e recensione)

stronzi, sfigati, puttane, froci,
sul numero 13# di SUBBART, troverete un'intervista di Fabrizio Marreno (a noi, a chi altrimenti?) ed una recensione di Alessandro Panzeri del EP "a sfaccimm da gente".

non vi dico a che pagina è, ve la cercate da soli, così ne approfittate per leggervi qualcos'altro e magari vi distraete e saltate le parti che ci riguardano, oppure ne approfittate per dare un po' di tregua alle vostre dita sempre impegnate in un costante autoerotismo di routine.
però...visto che in fondo sono buono, vi passo il link alla versione web della rivista: http://issuu.com/subbart/docs/risingsubbart13

e mò andatevene a fanculo!

Recensioni: del brano Shut it (su Bulbart indie comp. vol.2)

ecco le parti che ci riguardano, tratte da diverse recensioni della compilation
"Bulbart Indie compilation vol.2", in merito al brano "shut it (version)".


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....e lo scatenato Andy Fag (and the Real Men)... [da rockaction.it]

...il grigio del punk‘n’roll politically uncorrect di Andy Fag and The Real Man al grido Misfits vs Elvis... [da in your eyes magazine]

...il disco contiene alcune giovani personalità che catturano la mia
attenzione e curiosità (..., ANDY FAG & THE REAL MEN,...,....) [nuovamuzique.net]

...andiamo dal power blues degli Andy fag & the real men (con chiari riferimenti alle "esplosioni blues" di jon spencer)


SOWDUST

Ue’ Guaglio’!!!
Allora, a parte il titolo del disco e la provenienza geografica, questi
ragazzi di napoletano mostrano molto poco, quindi niente Giggi
D’alessio se e’ questo che cercate…ok dai lo so che nessuno lo ascolta
tanto…

Torniamo ai nostri eroi, gia’ dal nome autoironico e scanzonato del
gruppo si capisce che e’ gente che ama divertirsi, per di piu’ suonano
rock ‘n’ roll molto aggressivo, a tratti quasi punk rock, con
chitarrine stridule, voce urlata, riff molto classici ma di sicuro
effetto, insomma un vero gruppo rock ‘n’ roll come si deve!

In parte ricordano un po’ quei gruppi della prima ondata punk anni 70
in america, che ne so Dead Boys, Dictators, Hertbreakers e NY Dolls,
forse non e’ voluto forse si, fatto sta che lo fanno bene e il rock che
esce e’ adrenalina pura.

Sanno intrattenere senza annoiare, pur facendo cose molto classiche,
insomma, non il massimo in quanto ad originalita’, ma a volte questo
premia, si perche’ non mi ricordano un gruppo in particolare ma tanti e
questo li puo’ collocare insieme a quei gruppi e non sotto.

L’unica sfiga di sti poveracci? Sono italiani… anzi pure del sud
(tristemente noto per la scena piccola e disorganizzata), le
possibilita’ di emergere sono a dir poco limitate, ma a mio avviso
meriterebbero eccome.

Pollici su per questo gruppo che probabilmente dal vivo spacca pure di
piu’, da non perdere questo demo se siete di quelli che supportano la
buona musica fatta in Italia!